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Reportage                             Fr�n�esc� S�v���n�




























                              La tonnara di Vendicari












          l tonno rosso (Thunnus thynnus) è stato, ed è ancora il monumento culturale per an-  Vendicari  è  un’isola  disabitata
          tonomasia del rapporto primordiale tra i siciliani ed il mare. È il re del Mare Medi-  che si trova nel mare Jonio in
        Iterraneo, oltre che essere un ingrediente pregiato delle nostre tavole. Tale assunto
        trova conforto nelle testimonianze storiche, poiché già negli scritti di Omero e di Plinio è   provincia di Siracusa e fa par-
        comprovata la presenza di tonnare in Sicilia. Le tecniche della pesca e della lavorazione   te del comune di Noto. Si trova
        del tonno furono affinate prima dell’anno Mille, durante la dominazione araba, periodo in   all’interno della riserva natura-
        cui si diffuse il sistema delle reti fisse divise in camere. La tradizione e la memoria molto   le  orientata Oasi  Faunistica  di
        incisiva, della dominazione araba, ha fatto sì che nel corso dei secoli si sono continuati
        ad utilizzare nel gergo comune i seguenti termini: RAIS (capo della tonnara), MUCIARA   Vendicari ed è conosciuta in
        (barca piccola da lavoro), MARFARAGGHIU (termine corretto con cui indicare la struttu-  tutto il mondo per la tonnara.
        ra di lavorazione del pesce e ricovero degli attrezzi). Tra il 1000 ed il 1600 d.c., soprattutto
        durante la dominazione spagnola, le tonnare in Sicilia ebbero un grande sviluppo ed im-
        portanza economica. Nel periodo ottocentesco il livello di produttività venne ulteriormen-
        te innalzato in maniera significativa quando la famiglia calabrese dei Florio acquisì un
        notevole numero di tonnare siciliane, pianificando un nuovo processo del ciclo produttivo,
        che dalla pesca si concludeva alla vendita del tonno sott’olio in scatola.La tonnara, così
        come la conosciamo oggi, mantiene lo schema classico ideato nell’anno Mille dagli arabi
        e generalmente si compone da cinque camere, divise da reti chiamate porte che vengo-
        no aperte e chiuse dai tonnaroti per il passaggio del tonno da una camera ad un’altra.
        La camera più importane era ed è, ancora oggi, la Camera della morte: l’unica ad avere
        sul fondo una rete chiamata “coppu” che viene issata dalle barche, che si dispongono
        attorno ad essa, per far affiorare i tonni in superficie per arpionarli. La posizione della
        tonnara era ben studiata, infatti il luogo prescelto doveva trovarsi in un posto in cui le
        correnti non erano troppo forti e contestualmente protetto dal vento. Il complesso di reti
        e cavi viene chiamato isola. L’isola veniva calata tra la fine del mese di aprile e l’inizio di
        maggio, periodo in cui inizia il passaggio dei tonni, e ritirata quando tutti i branchi hanno
        completato il viaggio di andata o di ritorno.È bene premettere che la tonnara di Vendicari
        è una tonnara di ritorno, dove le prede venivano catturate nel periodo di Luglio - Agosto.
        Questa tipologia di tonnara era quella tipica della Sicilia orientale. È certo che una tonna-
        ra a Vendicari esisteva già dall’anno mille ma fino al 1600, per vicissitudini storiche, non
        si hanno notizie certe sulla consistenza dello stabilimento, sulla sua gestione e sul tipo
        di tonnara che si realizzava a mare. rilanciare l’attività della tonnara fu Antonino Modica,
        il quale pur con qualche difficoltà provvide regolarmente al calo delle reti fino al 1944
        quando l’attività peschiera, a conclusione del secondo conflitto mondiale, si chiuse defi-
        nitivamente.. Oggi tutti i locali della tonnara sono stati restaurati grazie ad un intervento
        della Soprintendenza di Siracusa.
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